Al Santuario della Verna come gli antichi pellegrini

Quando camminare nella natura fa bene all’anima, km e km a piedi immersi nei boschi del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi: le chiacchiere senza fine con i propri compagni di viaggio, le risate, il silenzio del bosco, la luce del sole tra gli alberi…. la doccia calda a fine giornata, le abbuffate della cena.

Il weekend di Pasqua l’ho trascorso proprio così, con gli amici de “I Trekkabbestia”!

La nostra guida GAE Davide, ci ha accompagnato per due fantastici giorni in uno dei luoghi più mistici di tutto il Parco delle Foreste Casentinesi, nel cuore della Valle Santa: il Santuario della Verna.

 

Primo giorno

KM: 19,5

Dislivello in salita : 800 mt circa

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In partenza!

L’escursione inizia dal Passo dei Mandrioli (Bagno di Romagna – FC), terra di confine tra le province di Forlì-Cesena ed Arezzo, iniziando a camminare lungo il sentiero 00, verso l’Alpe di Serra, sul bellissimo crinale che fa da spartiacque tra il versante romagnolo e quello toscano.

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Nonostante sia il primo di aprile partiamo sotto qualche fiocco di neve ed avvolti dal freddo, notando quasi subito i danni di questo lungo inverno nevoso: tantissimi gli alberi caduti ed in diversi punti il sentiero sembra impercorribile.

Ma niente paura, anche questa è la parte divertente del trekking: scavalcare ed arrampicarsi tra alberi, neve, fango e terra!

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Saliamo sempre più in quota, la fatica inizia a farsi sentire, lo zaino sulla schiena pesa, gli scarponi cominciano a stringere. Camminiamo ininterrottamente fino a quando, finalmente, intravediamo il santuario dove ci attende una deliziosa e rifocillante cena, anche se devo ammettere che con la fame che avevamo ci saremmo mangiati anche il cameriere.

 

 La Verna

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Qui San Francesco ricevette le stimmate, ed è ancora oggi meta di un intenso pellegrinaggio.

Questo luogo è però speciale anche per chi non crede: il panorama ed i boschi che lo circondano, la storia, la pace ed il silenzio lo rendono pieno di fascino e magia.

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Il Santuario, a 1128 mt di altezza, custodisce innumerevoli tesori di spiritualità, arte e storia. Collocato sopra la roccia ed avvolto da una foresta monumentale di abeti e faggi, questo monte è visibile da quasi tutto il Casentino.

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Dopo aver cenato con noi in foresteria, Frà Michele, amico di infanzia della nostra guida, ci ha guidati all’interno del santuario in una bellissima visita “privata” che ha regalato a questo già magico posto un’aria ancora più “mistica”, per poi andare – esausti ma felici – finalmente a dormire.

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Secondo giorno

KM: 20

Dislivello in salita: 950 mt circa

Ripartiamo lungo il sentiero delle Foreste Sacre, attraversando il “Bosco delle Fate” ai piedi della Verna, tra il profumo di corteccia e muschio, i colori brillanti della foresta ed il fruscio delle foglie sotto ai piedi.

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Attraversiamo un fiume scalzi, l’acqua gelida arriva fino alle ginocchia e dà immediatamente sollievo ai piedi nudi, dopo le ore trascorse dentro gli scarponi.

E’ arrivato il momento di abbandonare per un po’ il bosco, per scoprire alcuni dei borghi medievali più belli della “Valle Santa”, ma soprattutto… è arrivata l’ora del pranzo!

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Serra

Ci aspetta un fantastico pic-nic a Rimbocchi, organizzato dalla nostra super guida e finalmente riusciamo anche a toglierci un po’ di peso dallo zaino… per metterlo nello stomaco! Formaggi, salame, marmellate fatte in casa…. che bontà!

Con la pancia piena ci rimettiamo in marcia (con tutto quello che ho mangiato ho rischiato di rotolare a valle innumerevoli volte), visitando i paesi di Scapruggine, Biforco e Serra, ricongiungendoci poi all’Alpe di Serra lungo il sentiero dell’andata che ci ha riportati alle auto in prima serata.

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Simpatico cartello nel borgo di Serra

Quando ho deciso di intraprendere questa avventura a piedi nel bosco, per ben 40 lunghissimi chilometri, non credevo sarei riuscita a farcela: potete immaginare quindi la mia soddisfazione nel compiere questo fantastico tragitto, in questa bellissima Pasqua.

Ringrazio il mio ragazzo Daniele e tutti gli amici che mi hanno accompagnata (supportata e sopportata) in questa avventura “into the wild”, e soprattutto I Trekkabbestia, con Davide che ci ha guidato per due giorni, raccontandoci storie, aneddoti e… bugie. Alla domanda “quanto manca??”, la sua risposta era sempre e solo “ancora una curva e siamo arrivati”, anche quando di curve, in realtà, ne mancavano ancora almeno mille!

 Se volete qualche informazione in più, vi lascio dei link utili:

Per il Santuario della Verna –> laverna.it

Per un’escursione con I Trekkabbestia –> itrekkabbestia.it

Linda

P.S: in questo articolo le foto non sono tutte mie, alcune le ho rubate agli amici del trekking… 🙂

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